CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

Identificare il processo di sviluppo a livello normativo del concetto di paesaggio, ci porta necessariamente ad analizzare un insieme di documenti che hanno avuto una lunga storia e si intersecano con le problematiche legate alla salvaguardia ambientale e ai problemi ad essa connessi.
Risulta quindi piuttosto complesso fare una panoramica esauriente di quanto c'è sul piano internazionale, europeo e nazionale.
Per brevità di lettura si riportano solo alcuni riferimenti ritenuti importanti in relazione al percorso svolto.

  • Our Common Future (the Brundtland Report), pubblicato nel 1987 è stato sviluppato dalle Nazioni Unite, Commissione Mondiale sull'Ambiente e lo Sviluppo. L'Assemblea generale dell'ONU ha riconosciuto che i problemi ambientali sono stati di natura globale e determinato che era nell'interesse comune di tutte le nazioni di stabilire le politiche di sviluppo sostenibile. "Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni". Il testo riporta un glossario per l'educazione ambientale dove si afferma che il paesaggio è il prodotto della continua interazione tra la cultura di una comunità e le fattezze fisiche di un territorio; componenti naturali e componenti antropiche si congiungono, dando vita ad un insieme organico e complesso, ricco di valenze e significati. La varietà dei paesaggi presenti sul nostro pianeta è un bene di incalcolabile valore per i singoli e per le comunità; ogni individuo, infatti, riscopre nel territorio le proprie radici, la propria identità in quanto il paesaggio, pur soggetto a continue trasformazioni, conserva sempre le tracce delle organizzazioni passate. La tutela delle specificità paesaggistiche rientra, pertanto, nella dimensione culturale della sostenibilità.
  • Nella Convenzione Europea del paesaggio, 2000 si asserisce che il "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.
  • Nelle Indicazioni per il Curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, 2007, il concetto di paesaggio diviene uno dei nodi fondanti della disciplina geografia. La premessa riporta: "La geografia è scienza che studia l'umanizzazione del nostro pianeta e, quindi, i processi attivati dalle collettività nelle loro relazioni con la natura. Tali processi nel corso del tempo hanno trasformato l'ambiente e hanno "costruito" il territorio nel quale oggi viviamo." Si afferma, inoltre che fin dalla scuola primaria gli alunni siano abituati ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale, a partire da quello locale fino ad arrivare ai contesti mondiali. Gli alunni vanno condotti e abituati ad osservare la realtà da diversi punti di vista, costruendo le proprie geografie, avendo come referenti culturali gli adulti, al fine di conferire senso allo spazio, dove potersi orientare, utilizzando strumenti e conoscenze in modo consapevole. Compare anche il concetto di sviluppo sostenibile definendo lo scopo della disciplina geografia: "vuol dire formare cittadini del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro."
  • Nel Documento di indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, marzo 2009, tra gli obiettivi di apprendimento previsti per la Scuola Primaria si legge: la tutela del paesaggio e del patrimonio storico del proprio ambiente di vita e della nazione.

 

  • Linee guida per l'educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, emanate il 14 dicembre 2009, si basano sulla considerazione delle relazioni e delle interdipendenze fra ambiente, economia, società e cultura. Il documento è frutto dell'accordo tra due ministeri: quello dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e quello dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR). In esso viene sottolineata la necessità di considerare in modo curricolare la trattazione dei diversi temi, di per sé trasversali, inserendoli nel normale insegnamento delle singole discipline. Sono molti gli spunti di ricerca e di lavoro didattico:
  • Lo studio del territorio dal punto di vista delle risorse ambientali e dell'impatto delle attività umane sulle stesse.
  • Lo sviluppo di parte del curricolo di geografia in forma integrata con l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione
  • Le politiche per l'ambiente, le decisioni e i comportamenti che riguardano i temi della sostenibilità
  • Lo sviluppo di una visione del mondo a diverse scale geografiche, da quella locale a quella globale.
  • Lo sviluppo di competenze riguardanti le interdipendenze tra uomo e ambiente
  • L'attenzione verso temi che rientrano nella ricerca e tutela del paesaggio quali il cambiamento climatico e le risposte culturali delle società umane, la tutela e la valorizzazione della biodiversità e del quadro ambientale di un territorio, la gestione e la tutela delle acque continentali e del mare.