PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DELL'ESPERIENZA

 

Uno degli elementi maggiormente caratterizzanti dell'esperienza, realizzata nel corrente anno scolastico è l'aver affrontato la progettazione con una visione curricolare per competenze del processo messo in atto. La progettazione per competenze risulta poliedrica, flessibile, modulabile, diversificabile; richiede metodologie plurali e integrate, che rendono l'intervento didattico meno generalizzabile e impersonale. L'apprendimento complesso definisce uno stile di imparare in cui la ricerca di soluzioni per specifici compiti situati, si combina con l'attenzione a migliorare le proprie attività di apprendimento, attraverso il ricorso alle molte risorse disponibili: individuali, sociali, contestuali.

 

Altro punto di forza è stato sperimentare con gli alunni l'azione del geografo. Il geografo è l'esploratore per eccellenza, ma cosa intendiamo con questo termine e come possiamo renderlo attuale e comprensibile ai ragazzi? Il mondo di oggi, dove tutto è alla portata di tutti, dove il lontano risulta vicinissimo e nulla ha più il sapore della scoperta, rischia di riversarsi in maniera negativa sugli atteggiamenti dei ragazzi, ma anche della scuola, che perde la facoltà di essere un luogo di conoscenza, divenendo spesso triste e ripetitiva routine. Per non perdere il valore è opportuno chiedersi cosa si possa intendere con il termine esplorare. Possiamo considerarlo da due punti di vista: come competenza da sviluppare, come mezzo per sviluppare la competenza.
In tal senso possiamo pensare che il fine ultimo (sviluppo della competenza) sta nel futuro, mentre l'utilizzo di mezzi "è" il presente, in tal senso esplorare diventa azione in un processo, in un progetto.
Afferma Meghnagi: "Uno è l'elemento della previsione, dell'anticipazione emotiva, l'altro è la capacità di organizzare attività integrate...un fine ha la capacità di liberare delle attività ed è contemporaneamente un mezzo per guidare l'azione e dare forza alle iniziative. Si stabilisce in questo modo la continuità tra presente e futuro".
In tal senso possiamo pensare ad un curricolo per competenze dove il futuro diventa non più ipotesi vaga e indeterminata, ma concretezza del presente che a sua volta determina la ridefinizione di finalità future.


E ancora: il termine esplorare intende indagare e affrontare una situazione problema, (non esploro se non ho qualcosa da scoprire, non ho voglia di scoprire se non ho un problema da affrontare.) Si tratta di far interagire due meccanismi: di comprensione e di ricerca.
La comprensione del problema dà luogo a una rappresentazione da cui dipendono i processi di ricerca; la rappresentazione a sua volta apre prospettive di indagine nuove grazie alle aumentate opportunità informative. I tentativi di soluzione accrescono la comprensione ampliando ulteriormente lo spazio problema.
In tal senso un curricolo per competenze non può prescindere da una attività di problem solving, sia esso stimolato o nasca da eventi. E' così che dal problema attraverso un "compito in situazione" motiviamo negli alunni la capacità di organizzarsi, di definire un progetto operativo o concettuale, che intervenga su un oggetto di conoscenza definito in uno spazio e in un tempo (oggetti-spazi-tempi costituiscono elementi di processi o sistemi).


Esplorare consente di analizzare, elaborare, trasformare gli oggetti dell'esperienza, favorendo la crescita progressiva del sapere. L'azione dei saperi disciplinari va considerata come impegno e volontà di dare significato e coerenza al conoscere e al fare, si tratta di una formalizzazione di conoscenze e insieme culturalmente trasmesso di attività e comportamenti, divenendo sistema organizzato del sapere all'interno di "quadri concettuali".


Esplorare consente di utilizzare, interpretare e muoversi all'interno di mondi diversi:

  • il mondo percettivo/sensoriale
  • il mondo simbolico
  • il mondo ludico/simulativo
  • il mondo codificato, delle regole e delle routine

La costruzione di un curricolo per competenze deve prevedere un modello generativo, dove il sapere risulta fortemente legato alle rappresentazioni mentali, alle interpretazioni della realtà, all'uso stesso del sapere (flessibilità, apertura, spazi aperti...), deve risultare in sostanza attivo e dinamico.

Il percorso realizzato ci ha concesso di sperimentarne l'efficacia.

 

Altro punto di forza è stato avvicinare gli alunni al concetto di paesaggio, inteso come modo dell'abitare, con tutti i sensi, le percezioni, le esperienze, l'avere cura dei luoghi. Si tratta di Essere Cittadini, come condizione automatica del nostro riconoscimento e della nostra riconoscibilità dinanzi a diritti e doveri; ed è una condizione che nasce sulla soglia (di casa, di scuola...), guardando la strada e ciò che sta attorno.

 

Se punti di debolezza vi sono stati, essi sono da condurre ai tempi scuola, sempre più ridotti e alla difficoltà organizzativa che vede l'insegnante solo in attività che invece acquisirebbero maggior valore e qualità se condotte assieme ai colleghi.