FASE 1 - ALLA SCOPERTA DI CIO' CHE E' VICINO E STA ATTORNO

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

 

1. L'alunno si muove nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento e usando gli organizzatori topologici.
2. L'alunno ordina l'esperienza vissuta secondo relazioni di successione.

 

CONTENUTI

 

• Concetti topologici: sopra, sotto, destra, sinistra, davanti, dietro, vicino, lontano, dentro, fuori
• Punti di riferimento: dal percorso alla sua rappresentazione non convenzionale
• Operatori temporali di successione: prima, dopo, dopo ancora, infine
• Rappresentazione temporale: prima linea del tempo
• Approccio al concetto di mito: la leggenda delle Agane

Il gomitolo inizia a rotolare in un bel pomeriggio di ottobre nel quale abbiamo deciso assieme ai bambini di andare ad esplorare il territorio vicino alla scuola.

In questa prima uscita l'attenzione era stata motivata dalla scoperta di un ambiente non conosciuto e dalla ricerca di elementi che ci aiutassero a capirlo e a orientarci.
Il percorso prevedeva la raccolta di elementi visivi su particolari punti di riferimento, la raccolta di oggetti, l'osservazione di spazi chiusi/aperti, il riconoscimento di artefatti specifici per l'uso e l'attività agricola sul territorio. Non è stata usata la macchina fotografica per consentire all'insegnante di osservare i comportamenti in strada e l'osservanza di semplici regole da parte degli alunni, ma anche per comprendere quale poteva essere la loro capacità di memorizzare, di ricordare il percorso e la successione, di interpretare, attraverso il disegno, quanto visto.

Il bosco di noci è stato un incontro fortunato, sul terreno c'erano molte foglie e gusci vuoti, che hanno attratto l'attenzione dei bambini, portandoli a sparpagliarsi liberamente nello spazio continuando la raccolta delle molte meraviglie, attentamente poste nella borsa per essere portate in classe e analizzate. Il percorso è proseguito continuando con l'osservazione di altri importanti punti di riferimento quali: l'Agrimor (luogo di stivaggio del mais), il recinto del cavallo, la casetta delle favole, il canale, il campo di mais, dove il maestro Claudio, che ci accompagnava, ha raccolto un'intera pianta, scavalcando abilmente il canale (cosa non sfuggita agli alunni).

Il rientro in classe ha consentito di verbalizzare quanto appena vissuto e di operare una prima ricostruzione orale di quanto di interessante era stato visto e che ogni alunno aveva colto in maniera diversa e originale.

 

L'attività è proseguita attraverso il disegno libero da parte degli alunni di un luogo o momento del percorso effettuato. I disegni sono serviti per essere posti, secondo una successione ordinata, in una linea del tempo (prima rappresentazione) che ha consentito la ricostruzione verbale e la produzione di un testo narrativo collettivo. Il testo è stato scritto da me sul cartellone e verbalizzato oralmente più volte dagli alunni. Nella produzione del testo ho cercato di stimolare gli alunni all'uso dei connettivi spaziali e temporali, non incontrando difficoltà specifiche.

I principali punti di riferimento sono stati rappresentati attraverso delle carte-gioco per consentire la ricostruzione ordinata secondo la successione temporale dal punto di partenza a quello d'arrivo.
I materiali raccolti sono serviti come nodi sui quali, attraverso una conversazione guidata, porre domande per sviluppare attività di analisi, classificazione, approfondimento disciplinare.

In particolare gli alunni si sono chiesti:


• Perché ci sono tante foglie per terra?
• Perché i gusci delle noci e delle ghiande sono vuoti?
• Perché lungo la strada che va all'Agrimor ci sono tanti chicchi di mais?
• Come è fatta la pianta del mais (è così alta) e cos'è e a cosa serve il mais?
• Il canale con l'acqua da dove viene e a cosa serve?

Questo ha consentito di:
• Analizzare dal punto di vista scientifico la pianta di mais
• Raccogliere in una mappa grafica le caratteristiche degli alberi nella stagione autunnale
• Rilevare, dagli oggetti raccolti, la presenza di piccoli roditori con particolare attenzione agli scoiattoli che hanno colonizzato anche lo spazio cortile della scuola.
• Osservare il passaggio di trattori e carri con il mais raccolto nei campi per operare inferenze e sviluppare prime capacità di formulare ipotesi sull'edificio Agrimor, luogo di stivaggio e commercializzazione del mais, attività economica prevalente sul territorio.
• Ascoltare il racconto della leggenda delle Agane per ricavare stimoli fantastici sui quali avviare la ricostruzione creativa del percorso attraverso un prodotto originale.

L'ascolto della leggenda ha portato gli alunni a:

• Inventare una storia dove le "anguane" sono state trasformate in "fate birichine", mantenendone le caratteristiche specifiche: le fate, come le anguane, vivono nell'acqua e quindi stanno nel canale, sono un po' buone e un po' cattive, aiutano chi è gentile con loro, compaiono di notte.
• Identificare il bosco di noci come scena dove ambientare la storia.
• Trovare personaggi per la storia legati agli elementi naturali scoperti nella visita.

Il primo passo è stato costruire la scena dove far muovere la possibile storia.
Il bosco di noci è stato reinventato attraverso la tecnica dello strappo, con carta di riciclo tratta da riviste. L'albero ricavato è stato incollato su foglio bianco per creare un contorno che lo facesse risaltare sul cartoncino nero. Gli alberi sono stati incollati sul cartoncino e si è proceduto alla costruzione scenica dando profondità all'immagine e utilizzando carte a strappo.

Costruita la scena si è proceduto con l'invenzione dei personaggi. I bambini hanno deciso che ci sarebbero state le fate birichine e gli scoiattoli.
I personaggi sono stati costruiti disegnandoli e ritagliandoli per poter poi essere posizionati sulla scena. Si è arricchita la scena con i funghi, riprendendo le caratteristiche dell'ambiente in autunno, le noci, i sassi del canale, che sono divenuti gli elementi problematici della storia.

E' stata lasciata libera la fantasia e gli alunni hanno inventato la prima delle loro storie: "Nel fantastico bosco di noci".
Si sono assegnate le parti e i bambini, semplicemente memorizzando e ripetendo le frasi, hanno registrato il testo con l'uso di un mp3. Questa fase non ha presentato difficoltà, essendo la motivazione molto alta e la voglia di riascoltarsi e riconoscersi assolutamente predominante.
La prima storia è stata montata da me attraverso la tecnica delle foto in sequenza. Non ho messo gli alunni davanti a questo compito ritenendolo ancora troppo prematuro ed essendo, anche per me, una piccola sperimentazione. Una volta montato il video l'ho presentato agli alunni. La reazione è stata addirittura entusiastica, con ripetute proiezioni e richieste di far vedere la storia ai genitori. E' così che il DVD con la prima storia è arrivato come pensiero natalizio a casa ai genitori.